Risonanza magnetica spalla (RMN spalla)

La tecnica diagnostica nota come risonanza magnetica nucleare (RMN) si avvale dell’applicazione di un campo magnetico di intensità elevata e onde di radiofrequenza (simili a quelle delle onde radio e radiotelevisive). 

Che cos'è

La risonanza magnetica consente di ottenere immagini dettagliate sia della componente ossea che delle strutture molli (quali tendini e muscoli, tra gli altri) nel distretto corporeo sottoposto all’esame. A differenza di altre metodiche radiologiche, come la tomografia computerizzata (TAC), la RMN offre il notevole vantaggio di non utilizzare radiazioni ionizzanti, rendendola quindi ripetibile anche a breve distanza.

A cosa serve

La risonanza magnetica rappresenta un approccio diagnostico completo nell’analisi delle diverse patologie che coinvolgono il braccio e l’articolazione della spalla. Questa metodica consente di individuare lesioni tendinee e muscolari, nonché alterazioni nelle strutture scheletriche e fibrocartilaginee. La sua utilità si estende alla valutazione di lesioni tendinee, retrazioni, stato trofico dei muscoli della cuffia, versamenti bursali o sinoviali, distacchi del cercine e lesioni ossee in contesti di instabilità o deformità legate a patologie artrosiche. Gli specialisti di spallaonline preferiscono l’utilizzo di risonanze magnetiche ad alto campo, considerate più precise e affidabili rispetto alle apparecchiature a basso campo, spesso denominate “aperte”.

Come si svolge

In determinate circostanze, su specifica richiesta dello specialista, l’esame può coinvolgere l’uso di un mezzo di contrasto paramagnetico, somministrato mediante iniezione endovenosa. Il paziente, prima dell’esame, è fornito di un camice da parte del personale e successivamente si distende su un lettino scorrevole, collocato all’interno di un cilindro cavo aperto alle estremità, contenente un potente magnete e soggetto all’irraggiamento di fasci di onde radio. Nel corso dell’intera procedura è fondamentale che il paziente rimanga immobile e rilassato mentre il lettino si muove avanti e indietro, facilitando così l’analisi della regione del corpo in esame da parte degli strumenti diagnostici.

Può essere pericoloso?

La risonanza magnetica non comporta né dolore né rischi significativi. L’unico disagio potrebbe derivare dal rumore generato durante il funzionamento del macchinario, poiché l’emissione delle onde radio produce suoni forti e secchi. Per mitigare questo fastidio, vengono forniti appositi auricolari che il paziente indosserà durante l’esame. Coloro che soffrono di claustrofobia potrebbero trovare difficoltà nell’affrontare una risonanza magnetica ad alto campo, che, pur essendo più potente, è più chiusa. In tali situazioni, è possibile optare per una risonanza magnetica a basso campo, meno precisa ma con un magnete aperto, per consentire maggiore comfort al paziente.

Quanto dura

La risonanza magnetica varia in base alle specifiche parti del corpo oggetto dell’analisi. Il tempo necessario oscilla tra i 20 minuti per uno studio del cranio e i 60 minuti per analisi più dettagliate e complesse.

Ci sono preparazioni da seguire prima dell’esame?

Non sono previste particolari preparazioni per sottoporsi alla risonanza magnetica alla spalla e al braccio.

 
Torna in alto