Artrosi e protesi di spalla
Cosa si deve sapere Con l’impianto di articolazioni artificiali, chiamate protesi, la scienza e la medicina hanno fatto enormi progressi negli ultimi anni. Questo è vero anche per l’articolazione di spalla. Nelle pagine successive, abbiamo riassunto per te cosa è importante sapere prima e dopo l’intervento chirurgico. Questo opuscolo integra le informazioni del tuo medico curante e ti spiega i differenti trattamenti per le patologie artrosiche di spalla, in particolare le differenti opzioni nella chirurgica protesici al fine di recuperare il movimento articolare e ritornare ad uno stile di vita attivo. L’ARTICOLAZIONE DELLA SPALLA La spalla è l’articolazione più mobile del corpo umano: è costituita dalla testa omerale e dalla glenoide . Come tutte le articolazioni, anche quella della spalla è circondata dalla capsula articolare che produce il liquido sinoviale; questo liquido riduce l’attrito, nutre la cartilagine articolare e stabilizza l’articolazione. Per permettere elevati gradi di movimento, la capsula articolare deve essere molto ampia. Un gruppo di tendini è responsabile della stabilità e del controllo dell’articolazione in modo da permettere alla testa omerale di rimanere nella glenoide nonostante la “lassità” della capsula articolare. Questo gruppo di tendini viene chiamato cuffia dei rotatori, poiché circonda la testa omerale proprio come una cuffia ed è responsabile, in particolar modo, dei movimenti circolari (rotazioni) e di abduzione del braccio. Il muscolo deltoide, insieme alla cuffia dei rotatori, è il responsabile primario del movimento del braccio. Per questo motivo viene anche chiamato “il motore” della spalla. La superficie articolare della testa omerale e della glenoide sono rivestite da uno strato di cartilagine articolare spesso circa 3 mm, che permette lo scorrimento senza attrito della testa nella cavità articolare e l’assorbimento degli shock sull’articolazione. La più frequente causa di patologia della spalla è l’usura e la lesione degenerativa (legate all’età) della cuffia dei rotatori, mentre la lesione della cartilagine articolare causata da usura e traumie’ piu rara e viene chiamata artrosi. La valutazione clinica ,ecografica e radiografica forniscono al medico informazioni importanti per la diagnosi definitiva. ARTROSI di spalla Nell’artrosi il tessuto cartilagineo viene progressivamente distrutto. Il danno è irreversibile poiché il tessuto cartilagineo non può ricrescere. Da ultimo, le superfici ossee sfregano l’una contro l’altra e non più protette dalla cartilagine articolare si allargano e si deformano (figura 2). Questo sviluppa un processo infiammatorio parallelamente alla progressiva deformazione dell’articolazione, provocando la limitazione articolare ed il dolore. In alcuni casi vi’ e’ predisposizione genetica , ma molti casi l’artrosi non ha una causa riconoscibile, come risultato del naturale e progressivo invecchiamento articolare legato all’età. Il danno della cartilagine articolare può essere anche causato da traumi o fratture articolari, lussazioni recidivanti, malattie reumatiche o da anni di uso intenso per attività lavorativa o sportiva. Diagnosi strumentale Col progredire dell’usura cartilaginea, è possibile vedere radiogra¬ficamente un restringimento dell’interlinea articolare. Con la carti¬lagine completamente usurata, la rima articolare potrebbe non essere più visibile. Con l’ecografia si osservano le deformazioni della testa omerale , il versamento sinoviale e lo stato della cuffia dei rotatori . L’esecuzione di una RMN e di una TAC è consigliata per valutare attentamente la condizione della cuffia dei rotatori e la morfologia della testa omerale e della glena. Questi esami sono fondamentali se si pianifica l’impianto di una protesi artificiale. Prima dell’intervento chirurgico, questo esame può servire per valutare se sostituire anche la glenoide oltre che la testa omerale. POSSIBILITA’ TERAPEUTICHE Trattamento conservativo I trattamenti conservativi possono contribuire ad alleviare i sintomi, a mantenere la mobilità articolare e a rallentare la progressione del danno cartilagineo. Questo è fondamentale soprattutto per i pazienti giovani. In ogni caso, comunque, la guarigione del danno cartilagineo non è possibile. Può essere utile associare infiltrazioni con cortisonici nelle fasi acute e di acido ialuronico per mantenere lubrificata e nutrita l’articolazione. Nelle forme a cuffia integra e in pazienti giovani con dolore si sta utilizzando ancora in numeri limitati , l’infiltrazione di cellule mesenchimali estratte dalla centrifugazione del tessuto adiposo prelevato dall’ addome .Il trattamento conservativo (terapia medica , infiltrativa , etc ) potrebbe non essere sufficiente se il processo artrosico è molto avanzato e se la cartilagine articolare è estremamente danneggiata. Una protesi artificiale offre una valida alternativa per eliminare il dolore e recuperare una nuova mobilità articolare. LE PROTESI DI SPALLA – anatomiche Le moderne protesi sono state progettate per migliorare la qualità di vita e la mobilità articolare. Le protesi di spalla permettono la ricostruzione dei rapporti morfologici individuali tra testa omerale e glena, rapporti che sono differenti per ogni paziente. La cartilagine usurata della testa omerale e, se necessario, anche quella della glena, possono essere sostituite da un’articolazione artificiale. Se si sostituisce solamente la cartilagine della testa omerale, allora si parla di ENDOPROTESI o “protesi parziale” Le endoprotesi omerali sono tipicamente costituite da uno stelo in lega biocompatibile di titanio , che viene impiantato con o senza cemento, a seconda della qualità dell’osso e una testa omerale in cromo –cobalto . In alternativa, è possibile rimuovere solamente la superficie cartilaginea della testa omerale e sostituirla con una coppa metallica, chiamata “protesi cefalica senza stelo ” . Questa procedura preserva significativamente l’osso naturale, poiché evita lo stelo omerale. La durata di una protesi di spalla attualmente è di circa 15 anni. Questo dipende, tra i vari fattori, dall’utilizzo che ne fa il paziente, dalla qualità dell’osso, dalla composizione dei materiali e dal design della protesi stesssa. Se la testa omerale e la glena presentano superfici cartilaginee estremamente usurate e una marcata deformità, in genere vengono protesizzate entrambe le superfici. In questo caso si parla quindi di “protesi totale di spalla” .La endoprotesi , la protesi cefalica e la protesi totale fanno parte delle cosidette PROTESI ANATOMICHE che riproducono l’ anatomia della spalla e richiedono l’integrita’ della cuffia dei rotatori e si utilizzano pertanto nell’ ARTROSI PRIMARIA CUFFIA INTEGRA . In caso di lesione pre-esistente della cuffia , di cedimento secondario di uno o piu tendini della cuffia , di cedimento post.operatorio del sottoscapolare che viene inciso e poi suturato per eseguire l’intervento , o in caso